Testimonianze Giovanili
Alla ricerca del senso della vita
Sono nata in India, un paese che si è arricchito con una varietà di culture, religioni e lingue; un paese che considera la fede e la religione come essenziali per l’essere umano ed è ben radicato nelle tradizioni. Sono molto grata al Signore per questa meravigliosa origine.
La mia famiglia mi ha dato le basi della fede, mi ha fatto crescere nell’amore e nel timore di Dio. Mio nonno, il mio migliore amico d’infanzia, in uno dei tanti pomeriggi insieme, mentre eravamo seduti nel patio della casa per ammirare il cielo, mi ripeteva che Dio è un amico e gli piace scendere nella campagna a giocare con noi. In quel tempo non capivo il significato profondo di questa affermazione, ma quell’immagine di Dio che mio nonno mi ha fatto sperimentare con tanta semplicità, è rimasta incisa nel mio cuore e oggi posso dire di sentire la Sua vicinanza incessante nel campo della mia vita.
Sono ultimogenita di una famiglia semplice, amata e un po’ viziata dai genitori. Non avevo mai deciso nulla da sola, fino a quando fui invitata a 16 anni per fare un’esperienza con le Figlie della Divina Provvidenza, allora presi con sicurezza la mia prima decisione,resistendo a tutto ciò che me loimpediva e andai. Oggi, a distanza di 26anni sono sicura che quel primo “sì” è stato già una risposta alla voce di Dio che mi chiamava . Sicuramente non capivo cosa fosse la vita religiosa, ma Dio mi ha preparata, a piccoli passi, verso il “sì” definitivo della mia consacrazione al Suo amore eterno nel 2007.
Come ogni adolescente e giovane, ho sperimentato anch’io l’inquietudine di alcune domande, il timore di percorrere una strada nuova alla ricerca di qualcosa che non conoscevo, ma Dio stesso mi ha aperto il cuore alla parola di Gesù che sorprende sempre e riempie di pace: “Io sono la Via,
la Verità e la Vita” (Gv 14, 5-6). Eccomi, Quello che cerco è Lui, è Lui solo che riempie di significato la mia vita.
Per quella che sono oggi, ringrazio la mia famiglia d’origine e soprattutto la mia famiglia religiosa, che mi ha ricevuta adolescente, mi ha educata, mi ha accompagnata nel delicato cammino formativo, mi ha mostrato il volto di Dio nei poveri, negli emarginati, negli ultimi e mi ha aiutata a vedere il Suo volto in ognuno di loro, in ogni ambiente di vita: oggi nello Yucatan dove vivo, sono bambini senza nome, piccoli abbandonati, un disabile che cerca aiuto, un malato che soffre, sono giovani disorientati, genitori poveri, anziani soli : è l’umanità così amata da Dio.
La nostra fondatrice, Madre Elena Bettini, ci ha indicato, con la testimonianza di una lunga vita, come Dio ha bisogno della nostra mano e del nostro cuore per essere Provvidenza oggi e qui dove noi siamo. Ho trovato in Lei un grande esempio, una strada bella da percorrere, un amore di Madre che mi sostiene.
Le esperienze che ho vissuto nelle comunità rurali in India, nel centro profughi a Roma, nella mensa dei “barbones” in Polonia, ed oggi nei villaggi più poveri di Oxkutzcab, mi hanno fatto toccare con mano come la Provvidenza di Dio è concreta, e ci sorprende sempre; questa consapevolezza mi ha resa più umana, più vicina, più solidale con gli ultimi.
A volte mi domando: ma chi sono io e cosa ho fatto per essere benedetta così abbondantemente? Non c’è che una risposta: Colui che mi ha chiamata è grande, è il mio Dio che mi riempie di felicità e di significato nella mia piccolezza.
Sr. M. Elisabeth Alekadan
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